In search of the seismogenic fault of the March 23rd 2018 earthquake (Mw 3.7) near Brindisi (Puglia, Southern Italy)

T The portion of the southern Adriatic Sea, adjacent to the Murge area (Apulian Foreland, Southern Italy), is considered mainly aseismic. The recent March 23rd 2018 earthquake (Mw 3.7), occurred near Brindisi (Puglia Region), giving us occasion to reconsider data coming from different sources (instrumentally-recorded, historically-documented and palaeoseismologically-interpreted earthquakes), that suggest some moderate seismic shocks in this portion of the Adriatic Sea. The present study, based on the re-interpretation of public domain seismic profiles and exploration well logs available in the ViDEPI Project, has been focused on the recognition of faults with Quaternary activity in the epicentral area. A S-dipping fault, with a main dip-slip component of movement, is suggested to be the seismogenic source. Its geometry is consistent with the fault plane solution and the depth of the hypocenter calculated by the INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).  </div

Andic soils and catastrophic mudflows in Italy: morphological and hydropedological evidences

In Italy rapid landslides are the most frequently occurring natural disasters and, after earthquakes, cause the highest number of victims. In this contribution we attempt to prove that there exist a tight connection between the presence of a specific soil type, namely andic soils, and the occurrence of the main catastrophic mudflows and debris flows occurred in Italy in the last decades. The study was performed by means of an integrated pedological and hydrological analysis on the detachment crowns of some of the most important catastrophic mudflows and debris flows occurred in Italy in the last decades and involving/evolving surface soils. The results at both regional (Campania) and National (Italy) scale clearly show that despite the large variability of the environmental settings of the studied sites there are indeed some striking homogeneous soil features in the detachment crowns including (i) soil morphology, (ii) andic features ranging from high to moderate, (iii) high water retention throughout a large range of pressure heads. Results seem to reveal clear cause-effect evidences between andic soils and the investigated catastrophic mudflows/debrisflows; this must be related to the unique physical properties of these soils inducing high landslide vulnerability

Soils of the Aversa plain (southern Italy)

The Aversa plain is one of the most important agricultural areas of the Campania region, combining the presence of very fertile soils, sites of great archaeological interest and growing residential urbanization. In this paper, the soil map (1:50,000 scale) of the Aversa plain is presented. Three main land systems (coastal, alluvial and foothill plains) characterized by different soil types (Andosols, Phaeozems, Cambisols, Vertisols, Arenosols, Histosols, Luvisols) have been identified. However, Andosols are the most widespread soil type (9768 ha) and, along with part of the Phaeozems and Cambisols, represent the most fertile soils of the Aversa plain (first and second classes of the land capability classification). In order to evaluate recent intense soil sealing, its impact over land capability classes was assessed during the last 60 years. Results show that soil sealing in the Aversa plain affected mainly the most fertile first- and second-class soils

Proceedings of the Fifth Italian Conference on Computational Linguistics CLiC-it 2018

On behalf of the Program Committee, a very warm welcome to the Fifth Italian Conference on Computational Linguistics (CLiC-­‐it 2018). This edition of the conference is held in Torino. The conference is locally organised by the University of Torino and hosted into its prestigious main lecture hall “Cavallerizza Reale”. The CLiC-­‐it conference series is an initiative of the Italian Association for Computational Linguistics (AILC) which, after five years of activity, has clearly established itself as the premier national forum for research and development in the fields of Computational Linguistics and Natural Language Processing, where leading researchers and practitioners from academia and industry meet to share their research results, experiences, and challenges

EVALITA Evaluation of NLP and Speech Tools for Italian - December 17th, 2020

Welcome to EVALITA 2020! EVALITA is the evaluation campaign of Natural Language Processing and Speech Tools for Italian. EVALITA is an initiative of the Italian Association for Computational Linguistics (AILC, http://www.ai-lc.it) and it is endorsed by the Italian Association for Artificial Intelligence (AIxIA, http://www.aixia.it) and the Italian Association for Speech Sciences (AISV, http://www.aisv.it)

STABILIZZAZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA IN ANDOSUOLI CAMPANI – il ruolo dei minerali a basso ordine cristallino (ITM)

In relazione alla capacità degli Andosuoli di accumulare elevate quantità di C organico, il principale obiettivo di questo programma di ricerca è stato indagare l'interazione organo-minerale connessa con la stabilizzazione della SOM in questa tipologia di suoli. Sono stati campionati 3 profili pedologici, da cui è stata selezionata, come caso studio principale, una cronosequenza di suoli vulcanici nella pianura compresa tra i Campi Flegrei ed il Vesuvio. Oltre alla determinazione delle principali proprietà chimiche dei suoli, è stato stimato (Parfitt & Wilson, 1985) il contenuto di ITM (Imogolite Type Materials), il rapporto Alp/Alo e il contenuto di Sio per identificare le tipologie Aluandic e Silandic Andosols (WRB, 2006). Tra i suoli più ricchi in CO, solo 2 presentano proprietà andiche, mentre tutti gli altri sono vitrici. Sui campioni che presentavano un contenuto in CO sufficiente, la SOM è stata separata per via densimetrica in libera particolata (F-POM), occlusa particolata (O-POM) e associata ai minerali (MOM), dopo taratura del metodo per valutarne l’applicabilità ai suoli vulcanici. Le prove relative all’energia di sonicazione hanno evidenziato la presenza di 4 gruppi di sostanza organica con rapporto C/N decrescente; la spettroscopia FT-IR non evidenzia però differenze significative tra le OPOM estratte a differenti sonicazioni, ma solo tra spettri dell’FPOM e dell’OPOM: la prima è più ricca in carboidrati, mentre le sonicazioni progressive favoriscono l’estrazione della frazione più ricca in gruppi carbossilici. Il metodo è poi stato applicato alla cronosequenza. Sono stati analizzati 5 orizzonti pedologici di tipo A, superficiali e sepolti, di età diversa. Al termine di tutti i frazionamenti densimetrici, la somma delle masse delle singole frazioni corrisponde all’85-92% della massa di suolo impiegata. L’FPOM di questi suoli ha sempre bassi tenori di C. L’OPOM ha un elevato contenuto di C (30-40%), ma data la sua ridotta quantità nel suolo, contribuisce poco al C organico totale. Il maggior contenuto di C è concentrato nelle frazioni di densità comprese tra 1.6 e 2.4 g cm-3, in cui si accumula per il 80-90%. Questo stesso intervallo è quello in cui è concentrato il maggior contenuto di ITM. Non sempre al contenuto di C più elevato corrisponde il maggior tenore in ITM, e l’andamento del rapporto Alp/Alo suggerisce che parte del C sia in forma di complessi Al-humus. La diffrattometria a raggi-X evidenzia che in tutti gli orizzonti, le frazioni da 1.6 a 2.4 g cm-3 sono caratterizzate da spettri con pochi picchi di diffrazione e ampie bande, tipici di fasi minerali a basso grado di cristallinità (Yoshinaga, 1962). I picchi di diffrazione diventano intensi per le densità superiori a 2.3 g cm-3 e sono attribuibili ad analcime o sanidino, in funzione del suolo esaminato. Inoltre, non sono presenti minerali argillosi. Dagli spettri FT-IR si evidenzia, per le densità fino a 2.4 g cm-3, la presenza di picchi attribuibili a composti allofanici ricchi in silicio (Montarges-Pelletier et al., 2005). I segnali attribuibili alla sostanza organica, tendono a ridursi di intensità con l’aumentare della densità di estrazione. Per l’orizzonte più antico, solo per le densità da 2.0 a 2.4 g cm-3, sono riconoscibili picchi attribuibili a proto-hallositi. La spettroscopia NMR 27Al e Si29 conferma la presenza di allofani ricche in sicilio nelle densità da 1.6 a 2.4 g cm-3. Inoltre, i bassi chemical shift rilevati per le densità più basse negli spettri 27Al sono attribuibili a complessi della SO con materiale allofanico (Farrar and Becker, 1971). La sostanza organica estratta, mostra una progressiva diminuzione del contenuto di composti aromatici all’aumentare della densità, associata alla riduzione dei segnali riferibili agli ITM e all’incremento dei carboidrati e polisaccaridi. Si ha un maggior contributo di composti azotati nelle frazioni a maggiore densità. I valori del rapporto ligninico suggeriscono la presenza di composti aromatici non derivanti dalla lignina nel suolo più antico e, negli orizzonti superficiali, un basso contenuto di composti fenolici e il possibile contributo di materiale peptidico. Le componenti più stabilizzate sono presenti nelle frazioni meno dense. Il confronto della distribuzione di CO tra i suoli evidenzia un contenuto medio più basso di sostanze aromatiche nel suolo di recente formazione, mentre la maggiore presenza di componenti aromatiche si riscontra nel suolo più profondo (più antico), che mostra tuttavia anche il contenuto più basso di ITM. Si ha poi una tendenziale maggiore stabilizzazione della SOM in relazione alla profondità degli orizzonti. In conclusione, lo studio condotto sembra confermare il ruolo degli ITM nella stabilizzazione della SOM. A causa della elevata variabilità strutturale di questi minerali, per rilevarne la presenza e la quantità e successivamente caratterizzarli, è stato indispensabile l’uso combinato di più tecniche analitiche (FT-IR, NMR, XRD). Sebbene questi suoli mostrino proprietà andiche poco sviluppate ed un basso contenuto di ITM, la SOM è principalmente associata proprio alla presenza di questi minerali. Tuttavia, le differenze maggiori sembrano essere legate alla profondità-età, all’aumentare della quale aumentano le componenti aromatiche. Integrare le pregresse conoscenze sugli Andosuoli con i risultati ottenuti in questo lavoro è utile al fine di comprendere al meglio il ruolo degli ITM che, dominando la fase minerale di questi suoli, ne determinano le proprietà chimiche e fisiche. In particolare l’interazione tra ITM e SO è dimostrata anche in Andosuoli giovani e pertanto la loro integrità all’interno degli ecosistemi deve essere preservata, sia poter continuare a utilizzarne l’elevata fertilità, sia per poterne sfruttare la capacità di stoccare e stabilizzare C riducendo la quantità di CO2 in atmosfera

Multi-temporal analysis of ambient noise polarization to characterize site response in the town of Amatrice, shattered by the 2016 Central Italy earthquake

The Mw 6.0 earthquake that hit central Italy on 24 August 2016 caused an abnormally high level of destruction in the town of Amatrice. In order to clarify the role of site response in causing such a disaster, a series of ambient noise recordings acquired in the aftermath of the event are analysed here to identify site resonance properties from the ratios H/V between horizontal and vertical amplitudes of ground motion. Although the noise data acquisition was limited by the emergency management activities, the use of a new analysis technique, which isolates the contribution of Rayleigh waves to the noise wavefield and averages instantaneous estimates of H/V ratios, provided more stable results compared to the standard Nakamura's technique based on mean spectral ratios. The results demonstrated the occurrence of significant resonance phenomena, but without an obvious correlation with the spatial distribution of damage severity. It is apparent that the damage severity was also influenced by some additional local factors related to building vulnerability. Moreover, the time series analysis revealed seasonal variations in the Rayleigh wave ellipticity curves likely related to the water content changes in the surface deposits and their influence on the Poisson coefficient. Finally, the new method proved capable of recognizing time-varying directions of Rayleigh wave propagation. This capability could be exploited to support other passive seismic methods (e.g. ReMi), whose results reliability is limited by the lack of control on wave direction origin

Alkali Aggregate Reaction for Concrete Made with Tunnel Muck: Experimental Investigations

The ever decreasing availability of natural aggregates, together with the increase of civil infrastructures such as tunnels and the consequent accessibility of potential natural resources can, following a thorough analysis, lead to tunnel muck being used in concrete. This is possible after evaluating its durability, not only by means of technological testing but al-so through performance tests. In this paper the following two investigations on Alkali Aggregate Reaction are reported: -accelerated expansion tests on mortar bars made by Omegna tunnel muck aggregates (after excavation and after treatment) following the UNI 8520-22standard. Among the two different kinds of tunnel muck studied, the concrete specimens made with the treated aggregate show a higher average expansion and a lower flexural strength than the simply excavated aggregate. - performance accelerated tests of a real concrete mix according to the NF P 18-454 standard on two kinds of aggre-gates: the first lightly reactive and the second with uncertain alkali -reactivity. The results confirmed the reactivity of the two aggregates and also proved that a small content of pozzolan in cement is not enough to prevent the alkali-silica reactio